Arguto, intelligente, scorrevole, l’ultimo libro di Fabio Volo e’ una sceneggiatura più che un romanzo, pronto per il cinema cosi’ come ci viene proposto. Un rapporto padre-figlio per troppo tempo mal coltivato e quindi sfociato in un gelido silenzio che plasma la vita del protagonista coprendolo di insicurezze e portandolo a vivere nell’incapacità di donarsi completamente in amore, fino allo scoppio chiarificatore che getta le basi per un ricongiungimento basato su nuove consapevolezze che solo l’amore abbinato all’eta’ adulta possono partorire.

Con i continui passaggi spazio-temporali tiene il lettore incollato alle pagine descrivendo lo “smarrimento dei sentimenti” che ognuno almeno una volta nella vita si è ritrovato a vivere, e lo fa al punto tale da desiderare di leggerlo a capitoli alterni, tanta e’ la voglia di scoprire l’evoluzione della vicenda. Sicuramente vincente la scelta di non chiamare mai per nome la “Lei” del protagonista fino alla fine del romanzo, quasi a spersonalizzarla volontariamente per indurre il lettore ad attribuirle il nome che preferisce, trovandolo nella sua esperienza di vita. La lettura di un pomeriggio intenso. Quel tempo che, cedendo alla tentazione di giocare con il titolo, piu’ spesso vorrei.

 

I’ll trade all my tomorrows for a single yesterday: cambierei tutti i miei domani per un solo ieri, come canta Janis Joplin.” È forse proprio questo il tempo che vorrei. Lorenzo non sa amare, o semplicemente non sa dimostrarlo.

Per questo motivo si trova di fronte a due amori difficili da riconquistare, da ricostruire: con un padre che forse non c’è mai stato e con una lei che se n’è andata. Forse diventare grandi significa imparare ad amare e a perdonare, fare un lungo viaggio alla ricerca del tempo che abbiamo perso e che non abbiamo più.

È il percorso che compie Lorenzo, un viaggio alla ricerca di se stesso e dei suoi sentimenti, quelli più autentici, quelli più profondi. Il nuovo libro di Fabio Volo è anche il più sentito, il più vero, e la forza di questa sincerità viene fuori in ogni pagina. Ci si ritrova spesso a ridere in momenti di travolgente ironia. Ma soprattutto ci si ritrova emozionati, magari commossi, e stupiti di quanto la vita di Lorenzo assomigli a quella di ciascuno di noi.