La rilegatura è l’operazione con cui dei fascicoli, o più raramente dei fogli singoli, vengono legati o incollati insieme a formare un volume.

Cenni storici sulla rilegatura

L’arte della legatoria nasce insieme ai libri in volume, come li conosciamo oggi, alla fine dell’Impero Romano, quando appunto i volumi sostituirono i rotoli e la pergamena si impose sul papiro. I fogli di ogni fascicolo venivano legati insieme, poi i fascicoli venivano sovrapposti nel giusto ordine e le legature dei vari fascicoli venivano legate di nuovo fra loro in modo da unire il volume lungo il lato del dorso (cioè la parte che rimane esposta quando allineiamo i libri su uno scaffale e riporta in genere autore e titolo). Questa tecnica oggi non è più in uso perché molto costosa ed è stata sostituita oggi da nuovi tipi di legature.

Vediamo quali sono le principali tecniche di rilegatura e le differenze, grazie al contributo della tipografia Priulla di Palermo, azienda che da oltre 150 anni si occupa di stampa e allestimenti editoriali.

Ad ogni libro la sua rilegatura

brossuraPer i volumi più costosi o di pregio oggi si usa la cosiddetta brossura in filo refe. Ogni fascicolo viene legato lungo il dorso per tenerlo unito, in genere con fili di cotone o di materiale sintetico, e poi tutti i fascicoli vengono incollati al dorso del libro. Questo tipo di legatura è il più costoso ma anche il più sicuro: è praticamente impossibile che qualche foglio si stacchi dalla legatura, essendo le pagine legate a fascicoli e poi a loro volta incollate, e questo doppio fissaggio permette di realizzare rilegature molto resistenti anche in volumi di grandi dimensioni.

Più economica è la brossura fresata. I fogli arrivano sempre dalla tipografia in fascicoli, non in fogli singoli, ma questi vengono fresati prima di essere incollati direttamente al dorso. In questo modo si salta il passaggio di dover legare ogni fascicolo, ma la legatura finale risulta più debole. Questo tipo di legatura si usa in genere per libri in edizioni economiche o tascabili, oltre che per le riviste brossurate. Quando la colla non è di qualità può capitare che, dopo qualche tempo, alcuni fogli comincino a scollarsi dal dorso.

Altri metodi di legatura, come il punto metallico o il punto omega, non vengono utilizzati per i libri perché permettono di legare un unico fascicolo. Il volume così legato non ha il dorso, ma ha, per intenderci, la forma di un quaderno di scuola. La legatura a punto metallico consiste di fatto nello “zanchettare” il fascicolo nel centro con due punti metallici che lo tengono così unito. La maggior parte delle riviste e degli opuscoli usano questo tipo di legatura. Nella legatura a punto omega invece i punti metallici hanno la forma della lettera greca, con la “pancia” rivolta verso l’esterno, in modo da permettere di inserire i fascicoli in raccoglitori ad anelli.